ANZOVINO, REMO
VIAGGIATORE IMMOBILE
Barcode: 8058333572413 / Cat: INC151 / 1 CD / Label: INCIPIT
Si intitola Viaggiatore Immobile il quarto album di Remo Anzovino, un capolavoro di immaginazione e comunicazione, che lo proietta e candida come uno tra i più moderni, trasversali e cinematografici pianisti‐compositori italiani. La musica di Anzovino si è imposta in pochi anni con tre dischi importanti – Dispari (2006), Tabù (2008) e Igloo (2010) – che hanno tutti raggiunto la prima posizione della classifica jazz di iTunes. Ancora una volta è la sua capacità di creare dei veri e propri racconti in musica che colpisce di questo album, a detta di molti, il suo migliore. Il protagonista assoluto ‐ il vero viaggiatore immobile – è il pianoforte a coda, strumento ingombrante e difficile da trasportare, che agisce nelle melodie come voce narrante. Nella visione cinematografica di Anzovino, questo strumento policromo è un viaggiatore che esplora, con la forza della sola immaginazione, luoghi, atmosfere, sapori e culture dei quattro angoli del mondo. Per questo Viaggiatore Immobile è un grande omaggio alla fantasia. I tasti bianchi e neri del pianoforte sono la cartina geografica di un percorso senza limiti: sia che stiamo fermi di fronte ad un computer o ad una catena di montaggio, dentro un metrò o su un aereo che ci porta dall’altra parte dell’oceano, siamo tutti viaggiatori immobili. Una parte di noi è sempre altrove, impegnata in un altro viaggio segreto fatto di dolori ed emozioni. E Viaggiatore Immobile va a toccare quelle più forti e ancestrali: il desiderio, la fascinazione, la sessualità, lo spasimo, l’amicizia, la solitudine, la fatica, il senso ciclico delle esperienze. Quello di Anzovino è uno stile musicale inconfondibile. Difficile stabilire se sia jazz, classica, rock, world o popolare. Ogni suo pezzo azzera l’interesse per il contenitore e lo sposta sul contenuto, su quello che l’autore ha da dire con urgenza. Non conosce limiti di genere e mette in musica i fotogrammi delle emozioni umane, storie che non hanno bisogno di parole per essere raccontate. Le sue composizioni seguono una prospettiva fortemente cinematica e visiva in grado di descrivere il proprio tempo, il forte senso di dolore e il desiderio che lo permea, ma anche le emozioni che lo tengono vivo. In tal senso Viaggiatore Immobile rappresenta un’importante svolta nella carriera del compositore friulano e, al tempo stesso, un unicum nel panorama discografico pianistico. Qui il suo stile diventa definitivamente senza confini, colto e popolare insieme, internazionale eppure, nella capacità unica di saper cesellare melodie senza tempo, profondamente italiano. È stata proprio la forza delle musiche di questo disco a conquistare Oliviero Toscani, maestro della comunicazione e della fotografia, il quale, attratto dal loro magnetismo, dopo aver ascoltato in anteprima il disco, ha deciso di regalare a Viaggiatore Immobile la copertina, con una delle sue geniali ed enigmatiche immagini, giocata sulle traiettorie e sui riflessi tra il volto di Anzovino e il piano a coda. Prodotto dal sound designer e producer giapponese Taketo Gohara (Vinicio Capossela, Baustelle, Banda Osiris, Mauro Pagani, Verdena), con gli arrangiamenti orchestrali di Stefano Nanni (Pavarotti & Friends, Elisa, Vinicio Capossela, Olimpiadi invernali di Torino 2006), l’album è composto da 12 melodie di rara semplicità e immediatezza. Composizioni brevi dove il pianoforte, più che rappresentare il canto sembra il cantante ed è il protagonista assoluto della narrazione, creando una dimensione originalissima in bilico tra musica popolare e colta, capace di essere urgente, pop, alla portata di tutti ma anche di incredibile raffinatezza. Attorno al pianoforte, a dar vita ad un suono vitale e cangiante, si sono alternati anche numerosi ospiti di caratura internazionale, numerose prime parti dell’Orchestra della Scala di Milano e i migliori session men della scena rock e d’avanguardia. Il disco si conclude con una suite per pianoforte e coro virile – costituito da 42 voci maschili del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro, uno dei maggiori ensemble maschili al mondo ‐ dedicata alla tragedia del Vajont, di cui nel 2013 cade il 50esimo anniversario. Una composizione dalla travolgente forza espressiva ed emotiva. Un omaggio alla propria terra che Remo Anzovino ha voluto fortemente inserire a chiusura del suo album, affinché nessuno dimentichi.